Che cos’è la malattia di Alzheimer? È una malattia degenerativa del cervello che provoca la demenza.
Che cos’è la demenza? È la perdita di una o più di una delle funzioni cognitive talmente grave da compromettere l’indipendenza nelle attività quotidiane. Che cos’è che ci impedisce di essere indipendenti?
- perdere le memorie,
- perdere la capacità di parlare e comprendere quello che le persone ci dicono,
- perdere la capacità di riconoscere gli oggetti, i volti, i colori, giudicare le distanze, distinguere tra oggetti che si muovono e oggetti fermi, percepire più di un oggetto per volta, di prestare attenzione al nostro corpo e allo spazio circostante, coordinare i nostri movimenti sotto il controllo visivo,
- perdere la capacità di compiere gesti,
- perdere la capacità di mettere in sequenza logica le informazioni che ci arrivano, di focalizzare l’attenzione per agire in modo da arrivare a uno scopo, di inibire gli impulsi, controllare le emozioni, monitorare noi stessi,
- perdere la capacità di comportarci come si deve con le altre persone.
E con la perdita della memoria si perde: sé stessi.
La memoria di ciò che il malato ha vissuto si sgretola e con essa la sua identità non sa più chi è.
Come scrive Pirandello in Uno, nessuno e centomila:
“Voi credete di conoscervi se non vi costruite in qualche modo? Ch’io possa conoscervi, se non vi costruisco a modo mio? E voi me, se non mi costruite a modo vostro? Possiamo conoscere soltanto quello a cui noi riusciamo a dare forma.”
La perdita del sé è ben rappresentata negli autoritratti del pittore Utermohlen che li eseguì nel corso della malattia di Alzheimer di cui soffrì. È ben evidente la progressiva perdita della definizione dei tratti del proprio viso come conseguenza della progressiva perdita della propria identità.
Ma si perde anche il giudizio?
Come scrive Oscar Wilde: “Il nostro essere è il nostro passato. E solamente col passato è possibile giudicare le persone”. Henry Ey ribadisce “Nel corso di tutto lo sviluppo della personalità si costruisce un capitale di valori logici, un patrimonio mentale… il sistema di valori è un riferimento al quale si chiama il soggetto nella formazione del giudizio”.
Sì, insieme all’identità i malati di Alzheimer perdono anche il giudizio.
Un romanzo sull’Alzheimer, sull’amore e sull’amicizia, scritto dal Neurologo Marco Marchini, dall’alto del suo osservatorio privilegiato sul mondo della malattia.
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