Nel vasto panorama delle emozioni umane, l’amore si erge come una forza universale e senza tempo, intrecciando le vite degli individui in un’intricata trama di legami e affetti. Gli antichi Greci, con la loro ricchezza culturale, compresero che l’amore non è una singola entità monolitica, ma piuttosto un concetto sfaccettato che può manifestarsi in diverse forme e sfumature. Attraverso le declinazioni della loro lingua, hanno delineato un panorama affascinante delle diverse sfere dell’amore, ognuna caratterizzata da una certa portata e da uno specifico significato.
Nelle pagine del mio romanzo L’ombra non protegge dalla pioggia, le vite dei protagonisti si muovono lungo i binari di quattro particolari accezioni dell’amore: Eros, Agape, Storgé e Philia.
Eros έρως, l’amore passionale, carnale. Una forma d’amore potente, dominio dell’irrazionale.
Agape αγάπη, l’amore potente e incondizionato, senza aspettative, anche non ricambiato. Un sentimento bello ma a volte difficile perché fonte di struggimento e idealizzazione.
Stοrgé στοργή, l’amore familiare, un sentimento tenero e naturale.
Philia φιλία, l’amore di affetto e piacere ma anche di lealtà e fiducia reciproca. Un sentimento dal quale ci si aspetta un ritorno, come succede ad esempio tra amici o in battaglia.
Oggi voglio raccontarvi dell’Eros e dell’Agape.
Nel corso delle nostre vite abbiamo provato o proveremo uno o diversi tipi di amore. Siamo tutti abbastanza consapevoli del fatto che un amore può iniziare in un modo e diventare nel tempo un altro. Pensate alle coppie ad esempio, non può essere solo Eros per tutta la vita. Per alcuni fortunati però l’Eros rimane e si associa all’Agape. Lucio, il protagonista del mio libro è stato per parte della sua vita una persona fortunata. Il sentimento che ha per la moglie Elisa infatti contiene in sé sia l’Eros che l’Agape.
“Uscì dalla piscina, s’infilò l’accappatoio e si avvicinò a Elisa che era rimasta in piedi a guardarlo nuotare. Non ci volle molto per toglierle il vestito. A quel punto rimanevano solo collana, orecchini e bracciali. Lucio la guardava con ammirazione. Le disse:
– Elisa, sei una dea.
– Anche tu non sei male. Seguimi.
Entrarono nel soggiorno della suite. Elisa si tolse i gioielli e s’infilarono a letto. Ne uscirono quando il sole era già tramontato. Il cielo era blu a ovest e già nero a est. Lucio disse:
– Adesso andiamo a cena.
– Ce la porteranno qui. Non crederai che mi basti quello che abbiamo fatto finora! – gli disse Elisa dandogli un bacio sulle labbra.
Un altro momento e un’altra intimità fra Lucio ed Elisa:
La mattina dopo, Elisa si presentò in jeans e camicia bianca. Si aggirò per la cucina concedendosi il tempo di scegliere con cura la tazza e la teiera. I suoi lineamenti non mostravano più la tensione della sera precedente. Lucio stava già preparando la colazione. Le sorrise, felice e la invitò a sedersi a tavola. Le disse:
– Elisa, questa è la casa nella quale quando ti svegli alla mattina non hai gli occhi rossi perché dormendo li hai tenuti semiaperti, come hai fatto durante il tuo viaggio a giudicare da quello che ho visto ieri sera. Questa è la tua casa!
– Certo, e nella mia casa ci sei tu.
Lucio non replicò. Nessuna parola sarebbe stata adatta per esprimerle la sua felicità.”
Un equilibrio perfetto, una felicità piena infranti dall’arrivo nella loro famiglia della malattia di Alzheimer. Quando Lucio inizia a diventare consapevole della sua situazione, matura una decisione tremenda e sofferta: sacrificare il suo matrimonio per non diventare un peso per l’amata Elisa.
Un atto d’amore o di egoismo?
Un romanzo sull’Alzheimer, sull’amore e sull’amicizia, scritto dal Neurologo Marco Marchini, dall’alto del suo osservatorio privilegiato sul mondo della malattia.
“L’ombra non protegge dalla pioggia” è disponibile su Amazon e su tutte le principali librerie online in formato ebook e cartaceo.