Secondo appuntamento dedicato ai sintomi neuropsichiatrici nelle persone affette da demenza.
Dopo aver parlato delle allucinazioni, oggi ci soffermeremo sul delirio.
Il delirio è una falsa credenza. La ferma convinzione in cose che non sono reali è saldamente sostenuta dai malati di Alzheimer, nonostante ciò in cui credono quasi tutti gli altri e nonostante ciò che costituisce incontrovertibile evidenza del contrario. La falsa credenza non è correggibile, anche di fronte a spiegazioni che dovrebbero essere convincenti per la loro logica.
Nelle persone affette da Alzheimer possono presentarsi diversi tipi di delirio, i più comuni:
Furto: molto frequentemente nascondono il denaro e poi non lo trovano perché dimenticano di averlo fatto o il luogo in cui lo hanno nascosto. E quando questo si verifica pensano che qualcuno lo abbia rubato.
Infedeltà: un giorno un uomo malato di Alzheimer mi ha raccontato che la moglie ottantenne aveva una relazione con il vicino di casa trentenne.
False convinzioni sulla vita e sulla morte: spesso le persone affette da Alzheimer credono che persone decedute siano ancora vive, una signora ad esempio preparava la tavola per la cena anche per i genitori, ormai defunti da decenni.
Sospettosità: le persone malate di Alzheimer pensano spesso di essere vittime di complotti. Credono ad esempio che qualcuno li voglia mandare in prigione o sfrattare, immaginano estranei all’interno delle loro abitazioni, impostori che si sostituiscono ai loro cari. Sospettano anche delle cose che vedono, una signora ad esempio mi raccontava di sentirsi molto offesa quando le persone che vedeva in televisione andavano via senza salutarla.
Perdita della consapevolezza del sé: capita che gli ammalati non si riconoscano nel loro riflesso in uno specchio. Ricordate gli autoritratti del pittore olandese Utermohlen? Di anno in anno perdevano di definizione nei tratti somatici e questo succedeva perché egli perdeva gradualmente la consapevolezza di sé stesso. Per la stessa ragione non avrebbe potuto riconoscere sé stesso allo specchio.
Un romanzo sull’Alzheimer, sull’amore e sull’amicizia, scritto dal Neurologo Marco Marchini, dall’alto del suo osservatorio privilegiato sul mondo della malattia.
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