Né senza di te, né con te posso vivere. La storia d’amore tra Lucio e Elena potrebbe essere raccontata così. Elena è una donna bella, profonda, intelligente. Lucio la incontra per caso, durante una cena di lavoro e avverte subito qualcosa. È un flebile barlume di speranza nella tempesta fisica ed emotiva che ha sconvolto la sua vita.
Resistere all’amore o abbandonarsi ai sentimenti nonostante tutto? Lucio è ben consapevole dell’incertezza del suo futuro, un futuro compromesso da un presente segnato dall’arrivo della malattia di Alzheimer. Eppure decide di lasciarsi andare, perché stare accanto a Elena è doloroso e per certi versi ingiusto, ma starle lontano è un tormento.
Alla fine, non sarà lui a scegliere l’epilogo di questo amore.
Estratto 1.
Quando l’aereo si fermò davanti al terminal era già buio. Nell’aeroporto si diresse agli arrivi con lo stomaco contratto. All’aprirsi della porta la cercò con lo sguardo e la trovò rapidamente. Aveva lo sguardo diretto altrove. Si girò e finalmente lo vide. Era bellissima. Venne verso di lui sorridendo con passo leggero, i capelli si muovevano seguendo il suo movimento. Le diede un bacio sulla guancia, il profumo della sua pelle lo catturò e la sua attenzione si circoscrisse a lei. Nel tragitto verso la città, mentre lei stava guidando, Lucio guardò le sue gambe lunghe ed eleganti muovere i pedali. Il suo profilo dal naso dritto si disegnava sui capelli biondi. Gli parlava di traffico e di parcheggi, ma lui non l’ascoltava. Gli bastava essere in quell’auto accanto a lei. Dopo la cena al ristorante, andarono nel suo appartamento. Mentre Elena gli mostrava le stanze, la sensazione che provò fu di appartenere a quegli ambienti: gli sembrava naturale vivere con lei nella sua casa. Uscì da solo sul balcone. L’aria fresca e l’odore dell’acqua dolce gli entrarono nel naso. Le luci dei paesi in fila sulla sponda opposta del lago brillavano sull’acqua nera e finestre illuminate di qualche casa solitaria erano sparse sulla montagna. Tornò rapidamente da lei. Era nella stanza da letto. Si stava spogliando ed era diretta verso il bagno. Gli disse:
– Aspettami qui ancora pochi minuti.
Estratto 2.
Mentre guardava il cielo cambiare di colore da azzurro a blu e le nuvole da rosa a rosso, lo prese la malinconia. Ormai era abituato a questo stato d’animo e sapeva bene che esso arrivava perché in quel momento percepiva un’assenza. Si stupì quando dalla memoria non emerse, come sempre, Elisa, ma Elena, bellissima, relegando Elisa in un angolo. Con inquietudine si chiese: “Elena ha preso il posto di Elisa? Questo non può essere!” Invece dovette ammettere che il pensiero di Elena non era legato solamente alla sua bellezza. Aveva lasciato dentro di lui qualcosa che era un richiamo: l’intimità tra di loro. Nei giorni successivi gli sembrò di ritrovare un equilibrio tra il ricordo di Elisa e il pensiero di Elena, ma capì quanto questo non fosse vero qualche giorno dopo quando, una domenica pomeriggio, fu il ricordo di Elena ad attenuare il peso della sua solitudine.
Estratto 3.
Il messaggio che Elena aveva acceso il telefono arrivò alle ventitré e quarantuno. Non si sentiva in grado di chiamare, ma poi si fece coraggio e la chiamò. Rispose al quarto squillo:
– Pronto?
La voce era un po’ roca e parecchio strascicata.
– Ciao, Elena.
– Oh, Lucio! Che c’è?
Avrebbe voluto dirle: “C’è che sento in tutto il corpo una tensione che non mi abbandona. È l’attesa di qualcosa d’irreparabile che so che accadrà, come avere la certezza di una pena orribile che dovrò scontare. Vivo ogni giorno nell’attesa di questa tragedia che arriverà, senza sapere quando” ma disse semplicemente:
– Volevo sentirti.
– Lucio, ho gente qui.
– Mi piacerebbe solo parlare con te cinque minuti.
– Non ci stai dentro Lucio.
– Scusami, non mi sembrava di chiederti tanto.
Elena gli rispose alzando la voce:
– Ma cosa vuoi Lucio? Ti ho detto che ho degli amici qui che stanno aspettando che io finisca questa telefonata. Tu ci sei sempre per me? No! Anch’io allora posso dirti di chiamare un’altra volta perché ho accanto a me altre persone.
Lucio per un lungo minuto non riuscì a rispondere, infine le disse:
– Ho capito. Buona notte, Elena.
Anche Elena ebbe un’esitazione prima di parlare. Abbassando il tono della voce rispose:
– Buona notte, Lucio.
Estratto 4.
Lucio era fortemente preoccupato per la salute di sua figlia e quel momento lo stava vivendo insieme a Elena. Elena che aveva preso un aereo per trascorrere due giorni con lui e di punto in bianco si trovava a fare la valigia e tornare a casa senza mostrare il minimo disappunto. Mentre metteva le sue cose nel trolley lo rassicurava dicendogli che sicuramente non era niente di grave e che bravi medici stavano curando Claudia. Quella notte Lucio trascorse le ore che lo separavano dall’alba abbracciato a lei che dormiva e sentì di amarla.
Estratto 5.
La mattina Elena fu svegliata dal forte abbraccio di Lucio che quasi non la lasciava respirare. La liberò, le diede un bacio in fronte e le disse:
– Vado a fare la doccia poi ti aspetto per la colazione dolcissima signora.
Mentre lei lo guardava dirigersi lentamente verso il bagno, indovinando la poca voglia che aveva di lasciare quel letto, gli disse:
– Sarebbe bello stare insieme di più.
Ma lui, oltrepassando la porta del bagno, rispose:
– Purtroppo le esigenze di lavoro ci costringono a rimanere lontani.
– Forse ci vorrebbe la volontà di superare queste difficoltà.
Lucio tenne per sé il pensiero: “Lo vorrei tanto, ma è meglio per te se non lo faccio” e non seppe dire nulla. L’assenza della risposta di Lucio l’amareggiò molto.
Un romanzo sull’Alzheimer, sull’amore e sull’amicizia, scritto dal Neurologo Marco Marchini, dall’alto del suo osservatorio privilegiato sul mondo della malattia.
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